Nord Ovest, marciume acido e botrite su varietà sensibili
“Nel basso Piemonte la maturazione procede con regolarità e nella media stagionale”, racconta Tiziano Arecco di VigneVeritas. “Le precipitazioni dell’ultimo week end di agosto sono state a macchia di leopardo per il Piemonte, ma non hanno provocato danni, mentre si notano focolai di marciume acido e botrite sui grappoli di varietà maggiormente sensibili come Dolcetto, Cortese, Timorasso e Barbera, o comunque nelle vigne con presenza rilevante di oidio. A inizio settembre, l’annata si presenta nella sua globalità da buona a eccellente in termini qualitativi e media in termini quantitativi”.
Nord Est, attenzione a tignoletta e botrite
“Nel Nord Est - spiega Leone Braggio di Uva Sapiens - la primavera molto asciutta ha ritardato lo sviluppo della peronospora. Pertanto le piogge estive, per quanto favorevoli allo sviluppo della malattia, non sono state seguite da sintomi importanti se non sulle femminelle, il cui sviluppo è stato a sua volta favorito dalle piogge stesse, che hanno determinato un allungamento della fase di crescita vegetativa. La parete si è tuttavia mantenuta sostanzialmente sana, con qualche manifestazione di peronospora larvata solo laddove sono stati commessi errori grossolani nella difesa. Piuttosto scarsi anche i danni da oidio, limitati peraltro a zone dove risulta endemico. Da segnalare una certa presenza di fessurazioni degli acini dovute ad attacchi di tignoletta, anche su varietà normalmente poco sensibili, su cui la botrite ha dato luogo a qualche piccolo focolaio, complici le piogge delle ultime settimane.
Nella zona di produzione del Conegliano Valdobbiadene Docg la fioritura della Glera è stata piuttosto anticipata, collocandosi a fine maggio, ma il cambio radicale del meteo a inizio giugno, con perturbazioni e abbassamento delle temperature, ha portato le uve a invaiare a inizio agosto, quindi in media con le ultime annate. La raccolta partirà nella seconda settimana di settembre e proseguirà per tutto il mese”.
Oltrepò e Colli Piacentini, la siccità ha lasciato il segno
Secondo l’agronomo Fabio Bernizzoni, “in Oltrepò Pavese e sui Colli Piacentini, nonostante le intense precipitazioni registrate a fine agosto, gli effetti della prolungata siccità si fanno sentire. In alcune zone si sono registrate forti ripercussioni sulla crescita dimensionale della bacca e sull’accumulo dei fotosintetati, nonché un calo deciso delle acidità fisse dovuto alle elevate temperature. Le recenti piogge hanno comunque rinfrescato il clima rendendolo più favorevole al completamento della maturazione per le uve rosse. Sul fronte fitosanitario è stato soprattutto l’oidio a creare problemi, talora con danni ingenti laddove a difesa non è stata gestita in modo accorto, mentre la peronospora non ha creato problemi di rilievo. Le date di raccolta paiono in linea con quelle dello scorso anno, con quantità talora leggermente superiori all’annata 2019”.
Primi marciumi anche in Toscana
“In Toscana la maturazione procede in maniera regolare – sottolinea l’agronomo ed enologo Alfredo Tocchini - e, a parte qualche varietà bianca per vini particolari, di cui è già iniziata la raccolta, per le altre occorrerà attendere tempi che vanno, mediamente, dai dieci giorni in su. L’annata quindi non risulta particolarmente anticipata, fatti salvi alcuni vigneti situati in aree particolari e calde. Dal punto di vista quantitativo in alcune zone si registrano cali produttivi anche piuttosto consistenti, legati alle gelate tardive della scorsa primavera, verificatesi nella fase di "gemme gonfie". Le uve si presentano nella stragrande maggioranza dei casi sane e con bucce spesse. Da segnalare una certa diffusione di marciume acido, peraltro difficilmente collegabile a ferite da tignoletta, la cui presenza parrebbe sotto controllo. In talune zone, e con la classica distribuzione "a macchia di leopardo", desta qualche preoccupazione la presenza di fumaggini collegate a infestazioni di cocciniglie. Il contenimento di tali parassiti non è sempre agevole con le classiche tecniche insetticide, ma si stanno registrando interessanti successi con il lancio di insetti predatori. In un’ottica di gestione oculata dello stato fitosanitario delle piante, vale la pena ricordare che su vigneti giovani, a maggior ragione se vigorosi, la difesa antiperonosporica non deve essere trascurata durante l’autunno, specie se piovoso”.
Stress idrico sulle uve da vino in Puglia, bene l’uva da tavola
“In Puglia - spiega Michele Fioretti di Agriproject – è iniziata la raccolta di Chardonnay e Moscati. Fenologicamente siamo in linea con gli altri anni, ma le quantità saranno forse leggermente inferiori, pur con un profilo qualitativo complessivamente buono. Su Trebbiani, Moscati e talora su Primitivo, a causa dei grappoli troppo serrati, si sono registrati problemi di spacchi e marciumi acidi. La problematica maggiore è stata tuttavia l’ondata di caldo della scorsa settimana, che ha provocato forti stress idrici laddove non si è intervenuti con l’irrigazione. Per quanto riguarda invece l’uva da tavola, si è notato un certo ritardo sulla fenologia a luglio nelle varietà precoci (Vittoria in particolare, che ha tuttavia recuperato nel mese di agosto), mentre le uve senza semi sono partite molto bene. I consumi di uva da tavola a livello nazionale registrano un +15-20%, il che rende il mercato frizzante”.
Il potenziale qualitativo del vigneto Friuli Venezia Giulia
“In Friuli Venezia Giulia l’annata 2020 si presenta con un potenziale qualitativo elevato”, afferma l’agronomo Giovanni Bigot di Perleuve. “La maggiore superficie fogliare esposta (SFE +13,5% rispetto alla media degli anni precedenti) e la parallela riduzione della produzione (-15,4%) migliorano il rapporto tra questi due importanti fattori (+24,6%). La sanità delle uve si presentava ottimale nell’ultima decade di agosto, essendo stati gli attacchi di peronospora su grappolo il problema principale. Tuttavia bisognerà fare molta attenzione ai marciumi in queste ultime fasi della maturazione. Sempre rispetto alla media delle annate precedenti, il minore stress idrico e la maggiore vigoria hanno contribuito a un aumento del peso medio degli acini, con conseguente aumento della compattezza dei grappoli”.